A tutti è capitato di sentire, almeno una volta, suonare in lontananza l’allarme di un’automobile o di una casa dotata di un sistema antifurto. Se il suono è vicino, la curiosità di capire da dove arriva il frastuono è forte: ci si affaccia alla finestra o si esce di casa per vedere cosa ha scatenato l’allarme.
Questo è fondamentalmente il concetto base dietro a una sirena antifurto. La presenza di una sirena all’esterno ha il compito di segnalare visivamente (con un lampeggiante giallo/arancio) e sonoramente (mediante una tromba acustica) eventuali tentativi di effrazione, richiamando l’attenzione dei vicini. La “scatola” esterna funge anche da deterrente verso i delinquenti: segnala la presenza di un sistema di sicurezza, scoraggiando i malintenzionati.
Se le sirene da esterno hanno l’obiettivo di richiamare il vicinato e indicare chiaramente in quale edificio si sta commettendo un reato, le sirene da interno hanno tutt’altro scopo. Il suono, per quanto forte, è schermato dalle pareti e i lampeggianti non sono visibili dall’esterno dell’immobile. Allora a cosa servono?

Lo scopo principale della sirena da interno è quello della dissuasione psicologica. Il fortissimo suono in uno spazio chiuso, infatti, ha lo scopo di cogliere di sorpresa e spaventare i ladri che, rendendosi conto di aver fatto scattare il sistema di allarme, saranno spronati a darsi alla fuga. Se associata a un sistema di lampeggianti interni, la sirena avrà più possibilità di disorientare i malviventi, specialmente di notte e/o al buio. Resta comunque chiaro che i lampeggianti, per definizione, sono facili da individuare e quindi manomettere, a differenza di una sirena che specialmente al chiuso, con le pareti che “riflettono” i suoni, risulta più difficile da localizzare.
La sirena è comunque solo il primo step della protezione della casa o dell’attività commerciale. L’obiettivo, come detto, è quello di agire sulla psiche del ladro, spingendolo alla fuga o mettendolo comunque sotto pressione, dandogli la sensazione di aver attirato attenzioni indesiderate. Bisogna considerare però che i malviventi più esperti potrebbero riuscire a spegnere o compromettere in breve tempo il funzionamento della sirena: per questo motivo bisogna integrare l’allarme sonoro con altri sistemi di sorveglianza e controllo, quando si valuta un sistema di sicurezza.
Un sistema di protezione perimetrale esterna, oppure un sistema di protezione per porte e finestre non può far semplicemente suonare un allarme acustico, confidando nella prontezza dei vicini. Un sistema di videosorveglianza mediante telecamere, ancora meglio se dotato di termocamere, permette di verificare in tempo reale (mediante uno smartphone) se la nostra proprietà è effettivamente “sotto attacco” oppure se si tratta di un falso positivo (il vento, un animale, un familiare di rientro a casa che ha dimenticato di disattivare l’allarme, etc). In caso di effettiva effrazione, le immagini memorizzate sui server potranno fornire elementi utili alle indagini.
La tua casa è protetta?

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