Negli ultimi mesi, a causa della tempesta causata dal caro bollette, si è tornato a parlare di energie rinnovabili e in particolare del fotovoltaico. Attorno a questi argomenti c’è sempre un po’ di scetticismo, dovuto a una cultura radicata verso altre forme di energia e alla normale esitazione davanti a tecnologie innovative e meno conosciute.
Gli impianti fotovoltaici sono stati altamente convenienti fino a qualche anno fa, finché il cosiddetto “Conto Energia”, un incentivo statale per remunerare la corrente elettrica prodotta tramite fotovoltaico, è stato rinnovato. Da quando questa agevolazione è sparita, i guadagni sono diminuiti, ma i vantaggi del fotovoltaico non sono stati certamente azzerati.
La domanda che tutti si pongono è: “conviene ancora installare un impianto per la produzione di energia elettrica?” e noi cercheremo di dare una risposta esaustiva.
Perché conviene il fotovoltaico?
Perché si tratta di un investimento sicuro, utile e redditizio, se opportunamente dimensionato.
Innanzitutto, bisogna sottolineare come rispetto a 10-15 anni fa, i prezzi dei pannelli fotovoltaici siano calati: per questo l’investimento iniziale rientra sempre, anche se non rapidamente. Si tratta infatti di un investimento sul lungo periodo, se si dispone dello spazio per l’installazione dei pannelli (sul tetto, in cortile o in un terreno: la posa a terra è statisticamente meno costosa di un’installazione su un tetto) e della giusta esposizione.
Un fattore importante da tenere in considerazione è il consumo energetico: per abitazioni con consumi molto esigui o case disabitate, il risparmio sarà ridotto. I benefici si sentono maggiormente per le case o gli uffici con assorbimento di energia più sostenuto: come è facile intuire, maggiore è la spesa, più grande è il risparmio mediante l’autoconsumo.
Meno conveniente, nel 2022, lo scambio sul posto (ossia la cessione dell’energia in eccesso al gestore: il prezzo di acquisto da parte del gestore è naturalmente molto più basso rispetto a quello venduto al consumatore, nel rapporto di circa un terzo). In quest’ottica è conveniente utilizzare gli elettrodomestici con maggiore assorbimento durante il giorno, ossia quando i pannelli producono energia elettrica: di notte saremmo obbligati ad acquistarla dalla rete, con un risparmio finale sensibilmente ridotto.
Nei vantaggi bisogna anche conteggiare le numerose detrazioni fiscali a cui si può accedere, che in questi anni hanno permesso di abbattere la spesa dal 50% fino al 110% grazie al Superbonus.
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Quanto si risparmia con il fotovoltaico?
Il risparmio, come detto, dipende da molti fattori. Innanzitutto bisogna considerare (si evince dalle bollette) quanto si consuma in un anno in termini di assorbimento energetico e in termini di costi. Ovviamente bisogna escludere dal conteggio i costi fissi del gestore, che non verranno azzerati. Si devono considerare invece i consumi effettivi. Detto questo, una famiglia media di 4 persone consuma circa 4.000 kWh l’anno, per una spesa totale di circa 1.200 euro. Questo calcolo è in continuo aggiornamento dato il continuo aumento del costo dell’energia! Allo stato attuale, il risparmio può essere calcolato in 700-800 euro l’anno per una famiglia media.
Considerando che per l’installazione di un impianto la spesa media varia tra 1.200 € e 2.500 € per kWp (kilowatt picco) il calcolo del rientro dell’investimento è presto fatto. Per un impianto domestico è sufficiente, solitamente, una potenza di picco di 3 kWp.
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