Comprendere a fondo le principali differenze tra un sistema di videosorveglianza professionale e un kit di videosorveglianza “fai da te” è fondamentale per fare la scelta giusta, quando si tratta della sicurezza della propria casa e dei nostri cari.
Partiamo dalle domande frequenti dei nostri clienti, per comprendere meglio le esigenze di chi vuole mettere al sicuro un’abitazione o un’azienda, per prevenire effrazioni o furto (di beni materiali o dati sensibili).
1) È possibile installare un sistema di videosorveglianza Wi-Fi?
2) I kit videosorveglianza acquistati online sono affidabili?
3) Dove vengono memorizzate le immagini delle registrazioni?
4) Quante telecamere devo acquistare e dove è meglio posizionarle?
5) Quanto costa un impianto di videosorveglianza?
Spesso siamo portati a cercare sul web consigli e soluzioni “fai da te” economiche. Quando c’è di mezzo la protezione dei beni o la sicurezza familiare, però, è bene fare attenzione e non cercare il risparmio: i danni subiti potrebbero superare di gran lunga il denaro risparmiato per l’acquisto di un apparato di videosorveglianza inefficace!
Nel nostro precedente articolo che trattava l’importanza della videosorveglianza per la protezione della casa abbiamo iniziato a vedere alcuni punti basilari delle tecnologie audio-video: ora cercheremo di approfondire alcuni aspetti legati alla connettività dei sistemi di videosorveglianza.
Videosorveglianza analogica o videosorveglianza IP?
Il primo punto da affrontare è la scelta tra un sistema a circuito chiuso (TVCC) con trasmissione di segnale video analogico, oppure una più moderna videosorveglianza IP. In un sistema TVCC classico ogni telecamera cattura le immagini e trasmette il segnale video standard a un’unità di registrazione delle immagini centralizzata, il DVR (Digital Video Recorder). Le immagini possono essere visualizzate dal monitor collegato oppure via rete, se il server è connesso a internet.
Se parliamo di videosorveglianza, l’IP è lo standard più diffuso. Una telecamera IP può essere considerata come un piccolo computer, dotato, oltre della camera, di CPU, memoria flash, e interfaccia Ethernet o Wi-Fi. Le telecamere IP sono collegate alla rete locale e l’apparato che registra le immagini, l’NVR (Network Video Recorder) può essere posizionato in un qualsiasi punto connesso alla rete. I dati, in genere, vengono codificati e salvati in formato MPEG-4 o H.264, utilizzati soprattutto grazie all’ottimo rapporto tra qualità e banda occupata. Più recentemente si trovano impianti di videosorveglianza che utilizzano il nuovo codec H.265/HEVC, che offre un’ulteriore incremento dell’efficienza.
La maggior parte delle moderne videocamere IP registrano in digitale con un’elevata risoluzione, anche Full HD (1920 x 1080 megapixel). Mediante la tecnologia TVCC invece le telecamere inviano un segnale video analogico standard (con risoluzione inferiore) al DVR che poi lo converte in digitale e lo elabora, con ulteriore degrado della qualità delle immagini.
Un sistema di videosorveglianza IP offre quindi una qualità migliore e una migliore risoluzione delle immagini rispetto a un sistema TVCC analogico: ciò si traduce in immagini più definite e nella possibilità di analizzare dettagli maggiori nelle registrazioni (utili, ad esempio, alla forze dell’ordine per le indagini e il riconoscimento dei malintenzionati). Quando si sceglie una telecamera di sorveglianza occorre quindi prestare attenzione alla sua risoluzione, cercando di orientarsi verso il Full HD o verso il 4K.
In definitiva, sia TVCC tradizionale che videosorveglianza IP sono soluzioni valide, ma la tecnologia IP offre vantaggi tale da renderla la scelta preferibile.
Registrazione delle immagini
Alcuni modelli di telecamere IP sono dotate di scheda micro-SD: questo permette a ogni telecamera di registrare autonomamente il proprio flusso video. Attivando la registrazione solo quando viene rilevato un movimento, è possibile risparmiare sullo spazio di archiviazione. Questa soluzione è la più economica, ma da un punto di vista di prestazioni, protezione e performance è preferibile utilizzare un NAS (Network Attached Storage), ossia un hard disk connesso in rete.
I sistemi NAS sono configurabili e gestibili in remoto tramite un browser web e possono essere controllati a distanza con una normale connessione a Internet. Inoltre è possibile ricevere sul proprio smartphone le notifiche di allarme, consultare le immagini in diretta con video di alta qualità e accedere all’archivio delle registrazioni.
Wi-Fi o PoE: installazione con un solo cavo
Scegliendo la connettività Wi-Fi per le telecamere di sorveglianza, si può risparmiare sul cablaggio, dato che sarà necessario semplicemente portare la corrente per l’alimentazione in ogni punto di installazione. Grazie alla tecnologia PoE (Power over Ethernet) l’installazione delle telecamere IP cablate può essere notevolmente semplificata anche se non si dispone di prese della corrente in tutte le posizioni utili. Questa tecnologia, infatti, consente di portare la corrente elettrica alle telecamere direttamente tramite cavo Ethernet, sfruttando i conduttori non utilizzati per trasmettere i dati. Anche in questo modo, quindi, sarà sufficiente passare un solo cavo per connettere le videocamere.
Posizionare le telecamere in maniera efficace
Per tenere la nostra casa o i nostri uffici sotto controllo è sufficiente posizionare poche videocamere in punti strategici, sia all’interno che all’esterno.
Esistono diversi tipi di telecamera: con inquadratura fissa, controllabili da remoto, con ottica “fish-eye” (grandangolari), oppure dotate di infrarossi per la visione notturna. Non esiste una scelta universalmente valida e migliore delle altre: la soluzione ideale per un ambiente va sempre valutata insieme a un esperto, in base alle caratteristiche dell’immobile e della superficie da controllare. Nel nostro articolo “Cosa devi sapere sulle telecamere per la videosorveglianza” passiamo in rassegna diversi modelli e rispettive caratteristiche, per una panoramica più dettagliata su marchi e modelli attualmente sul mercato, selezionati dai nostri tecnici.
Ultimo ma non meno importante, è opportuno considerare anche l’aspetto esterno della videocamera: un consiglio è – a parità di qualità – quello di scegliere modelli compatti e poco visibili, in modo che i malintenzionati non possano identificarne facilmente la posizione e sfruttare questa informazione per aggirare i nostri dispositivi di protezione.
Certificazione dell’impianto e garanzie
Acquistare sul web i kit “fai da te” è sempre un rischio: al netto della qualità dell’hardware e delle competenze specifiche richieste per l’installazione e configurazione di un impianto di videosorveglianza, è sempre preferibile rivolgersi a un esperto per il corretto posizionamento delle videocamere e per rispettare tutte le normative sulla privacy.
Inoltre, tutti gli impianti devono essere certificati e riverificati a distanza di brevi periodi per garantirne il perfetto funzionamento.
Quanto costa? Come per tutti gli impianti, il costo dipende da diverse variabili, come l’estensione della superficie da supervisionare e la qualità dell’hardware scelto. Se cerchi un installatore certificato in Sardegna, Sogartech può offrirti i più alti standard di qualità per tutti i sistemi di sicurezza (Antintrusione, TVCC, Controllo Accessi e rilevazione fumi) e quello dei Controlli Remotizzati.
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